Non esiste alcun integratore miracoloso che consenta un calo importante del peso corporeo senza sforzo. I capisaldi del calo di peso sono una dieta adeguata e l’aumento dell’attività fisica. Ciononostante alcuni integratori possono svolgere qualche positiva azione di supporto.

Le fibre solubili, quando assunte prima dei pasti e con molta acqua, tendono a gonfiarsi e a distendere la parete dello stomaco riducendo il senso di fame. Le stesse fibre, una volta arrivate nell’intestino rallentano l’assorbimento di zuccheri e grassi, riducendone la quantità totale metabolizzata e i picchi degli stessi nel sangue. Tra queste citiamo:

  • psillio micronizzato;
  • glucomannano;
  • betaglucani.

Come eliminare la fame nervosa

Quando prevale la “fame nervosa”, ovvero la tendenza ad assumere calorie in più rispetto alle necessità funzionali per compensare eventuali percezioni di stress, ansia o depressione, alcuni modulatori del tono dell’umore potrebbero aiutare a mantenere un controllo migliore della dieta. Fra questi vi sono sostanze ansiolitiche come gli estratti di

  • valeriana;
  • passiflora;
  • biancospino;
  • luppolo.

Sostanze più attive sul versante depressivo dell’umore sono

  • triptofano;
  • S-adenosil-metionina.

Gli integratori termogenici funzionano?

I cosiddetti stimolanti del metabolismo (o integratori termogenici) dovrebbero accelerare lo smaltimento delle calorie, però le prove di efficacia nell’uomo sono scarse. Tra questi citiamo:

  • caffeina;
  • guaranà titolato in caffeina;
  • catechine.

Attenzione! Alte dosi di caffeina introdotta come integratore possono causare ansia e insonnia, fattori di rischio per l’assunzione compulsiva di calorie non necessarie.

Qualora invece la dieta sia particolarmente calorica, possono essere di utilità integratori che aiutino a preservare la massa magra, come quelli a base di aminoacidi essenziali: si tratta di aminoacidi che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare e che quindi deve assumere obbligatoriamente con gli alimenti.

L’utilizzo di aminoacidi essenziali, anziché di proteine intere, garantisce un’ottima sicurezza anche in soggetti che potrebbero metabolizzare con fatica le proteine per insufficienza epatica o renale.

Fonti
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