Fattori come inquinamento, uso di droghe e nicotina, ma anche l’esposizione eccessiva a raggi ultravioletti e l’eccesso di additivi e sostanze tossiche negli alimenti rappresentano fattori ambientali importanti nella produzione di radicali liberi. Certamente però anche lo stress psicofisico prolungato e in generale le attività fisiche intense sono causa di produzione di queste molecole, sempre più oggetto di attenzione anche da parte del grande pubblico.

Gli integratori antiossidanti servono?

Sergio Di Meo e Paola Venditti del dipartimento di biologia dell’Università degli studi di Napoli hanno da poco pubblicato Radicali liberi. Nutrizione e attività fisica per l’editore Idelson Gnocchi. Lo scopo del volume è quello di fornire le informazioni di base su queste tematiche e, più in generale, sull’azione antiossidante di alcuni alimenti e sui benefici di una loro introduzione nella dieta insieme a un aumento dei livelli di attività fisica. «Scopo certamente non secondario è quello di illustrare le controindicazioni dell’uso indiscriminato di supplenti antiossidanti», spiegano gli autori, «con l’auspicio che sulla base di tale informazione possa essere sviluppata una fondata opinione sull’argomento». Il riferimento è chiaramente alle fake news che sempre più frequentemente circolano in tema di radicali liberi e invecchiamento cellulare.

Quali principi attivi antiossidanti

Punto di partenza dell’excursus è rappresentato dall’alimentazione e dalle sue funzioni per poi giungere agli aspetti chimico-biologici dei radicali liberi. La riparazione del danno ossidativo costituisce poi il contraltare di queste dinamiche. Nei capitoli centrali Di Meo e Venditti si soffermano invece sugli antiossidanti presenti nella dieta. Tra questi:

  • vitamina C
  • vitamina E
  • carotenoidi
  • acido lipoico
  • flavonoidi
  • selenio

Malattie legate ai radicali liberi

Ma il punto forse più interessante, e peraltro attuale, è rappresentato dalla descrizione delle patologie connesse ai radicali liberi: «Paradossalmente», scrivono gli autori, «con l’allungamento della vita è aumentata l’incidenza di malattie croniche e degenerative fra cui le cardiopatie, il cancro, le malattie renali e il diabete. Attualmente si va sempre più affermando la convinzione che molte di queste malattie siano caute da un aumento incontrollato della produzione di radicali liberi che portano all’instaurarsi nell’organismo di una condizione di stresso ossidativo».

Le diete contro i radicali liberi

È proprio in questo contesto che si inseriscono le sempre maggiori evidenze circa gli effetti protettivi dell’alimentazione: dieta mediterranea e vegetariana, ma anche i vantaggi della restrizione dietetica, sono le applicazioni concrete delle sempre maggiori evidenze che legano tra loro cibo, attività fisica e salute globale.

Sergio Di Meo, Paola Venditti, Radicali liberi. Nutrizione e attività fisica (Idelson Gnocchi), 2019, 384 pagine