Un mercato che mostra ottime prospettive: quello degli integratori e nutraceutici sembra essere sano e vitale, secondo i dati diffusi da FederSalus e aggiornati a marzo 2019. Negli ultimi dodici mesi, ha registrato infatti una crescita a valore del 4,3 per cento arrivando a toccare quasi quota 3,5 miliardi di euro per un totale di 256 milioni di confezioni vendute. Raggiunto da Nutraceutici.eu, Marco Fiorani, presidente dell’associazione che raggruppa i produttori di nutraceutici e integratori alimentari, spiega che a determinare questi risultati è principalmente un fattore: «Il peso maggiore lo ha un nuovo atteggiamento da parte dei consumatori verso la loro salute», dice. «In quindici anni siamo passati da un atteggiamento attendista, anche da parte del medico, a uno preventivo». Dall’attesa della malattia, insomma, alla conservazione della salute. «Tutto questo si inserisce in una maggiore attenzione a stili di vita e alimentazione».

È cambiato il rapporto medico-paziente: «Il cittadino, più informato, non vuole più essere passivo ma interagisce con il medico chiedendo suggerimenti per il mantenimento del suo stato di salute», dice Marco Fiorani.

Dove si vendono i nutraceutici?

Il mutamento si rileva anche osservando il posizionamento del nutraceutico sul mercato: a oggi, l’83 per cento del valore generato dagli integratori alimentari è sviluppato in farmacia, seguono la gdo e parafarmacia con quote uguali e pari all’8 per cento. Del resto in farmacia gli integratori si confermano una delle categorie più performanti tra i prodotti di libera vendita. Secondo i produttori il fatto che il pubblico associ questa tipologia di prodotto prevalentemente alla farmacia è limitante? No, per Fiorani: «Il canale farmacia è il più coerente con questo prodotto che, pur non rappresentando un farmaco, vuole rimarcare il proprio ruolo nei confronti del mantenimento della salute». D’altro canto nella grande distribuzione le variazioni dei consumi hanno registrato un andamento negativo (-1,6 per cento) negli ipermercati e supermercati con corner pharma mentre un andamento positivo (+3,6 per cento) nei punti vendita in cui non è presente il corner pharma.

Le categorie di integratori più venduti

Nel primo trimestre dell’anno i consumi totali di integratori alimentari hanno registrato differenze in funzione delle classi di mercato. Ancora oggi quelli pensati per i piccoli disturbi o per l’attività fisica fanno la parte del leone: si osservano in particolare variazioni dei consumi particolarmente positive nell’ambito dei prodotti per la tosse (+ 7,5 per cento) e di quelli per sportivi (+ 8 per cento). Tuttavia dobbiamo aspettarci molte novità: «Rispetto a pochi anni fa le categorie merceologiche di integratori e nutraceutici si sono moltiplicate», prosegue Fiorani. «Oggi sono sempre più rilevanti in termini di volumi i prodotti pensati per il controllo del rischio cardiovascolare, quelli rivolti alla salute dell’apparato urogenitale e quelli per il riequilibrio della flora batterica intestinale».

«Con gli integratori si sta realizzando una medicina di genere», nota il presidente di FederSalus, «grazie a formulazioni specifiche per la salute femminile e quella maschile, senza dimenticare categorie come i senior e i bambini».

Fonte
Il Mercato degli integratori: dinamiche aggiornate a marzo 2019, FederSalus, https://www.federsalus.it/il-mercato-degli-integratori-dinamiche-aggiornate-a-marzo-2019