I probiotici comprendono un’ampia varietà di generi batterici e talvolta lieviti, utilizzati nelle varie formulazioni. Più in generale, sono definiti probiotici quei microrganismi vivi in grado di conferire, quando somministrati in adeguate quantità, effetti benefici sulla salute dell’ospite.
Requisiti di sicurezza e impiego
Questi prodotti, secondo quanto stabilito dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), devono rispettare particolari requisiti di sicurezza tra i quali possiamo ricordare l’assenza di geni di antibiotico-resistenza. Numerosi studi hanno evidenziato effetti benefici derivanti dall’utilizzo dei probiotici nel trattamento coadiuvante di diverse condizioni tra le quali:
- disturbi dell’alvo come stipsi e diarrea
- malassorbimento
- malattie periodontali
- allergie
Il decalogo dei probiotici
È importante ricordare che non tutti i probiotici posseggono una letteratura tale da garantirne l’efficacia e, soprattutto, la sicurezza. Per questo motivo il gruppo di ricerca guidato da Lorenzo Drago ha stilato un decalogo che descrive le caratteristiche fondamentali che identificano il probiotico giusto da utilizzare.
In particolare, un articolo pubblicato su Digestive and Liver Disease nel 2017 ci ricorda che è fondamentale:
- conoscere la definizione di probiotico, sottolineando che i lisati batterici e le spore non colonizzanti non possono essere considerati probiotici
- scegliere ceppi batterici che non abbiano dimostrato pericolosi profili di antibiotico-resistenza
- poter verificare la capacità del probiotico di resistere all’ambiente acido gastrico e quindi di colonizzare l’intestino
- poter verificare come, una volta colonizzato l’intestino, questi ceppi batterici siano in grado di interagire con la flora residente
Come selezionare il paziente e i ceppi
Il decimo “comandamento”, sottolinea l’articolo, è forse il più importante, poiché riguarda la selezione del paziente al quale somministrare il probiotico, spiegando quanto sia importante verificarne lo stato di salute prima della prescrizione come ad esempio nei pazienti con deficit immunitari.
Fonti
– AA.VV., Report of a Joint FAO/WHO Working Group on Drafting Guidelines for the Evaluation of Probiotics in Food and Evalutaion of Health and Nutritional Properties of Probiotics in Food including Powder Milk with Live Lactic Acid Bacteria, 2006
– Gibson GR, Hutkins R, Sanders ME, et al, “Expert consensus document: The International Scientific Association for Probiotics and Prebiotics (ISAPP) consensus statement on the definition and scope of prebiotics”, Nat Rev Gastroenterol Hepatol, 2017, 14:491–502
– K Gogineni V, Morrow LE, “Probiotics: Mechanisms of Action and Clinical Applications”, J Probiotics Heal 2013, 1:101
– Drago L, Toscano M, De Vecchi E, Piconi S, Iemoli E, “Changing of Fecal Flora and Clinical Effect of L. salivarius LS01 in Adults With Atopic Dermatitis”, J Clin Gastroenterol 2012, 46:S56–S63
– Ettinger G, MacDonald K, Reid G, Burton JP, “The influence of the human microbiome and probiotics on cardiovascular health”, Gut Microbes 2014, 5:719–728
– Alok A, Singh I, Singh S, Kishore M, Jha P, Iqubal MA, “Probiotics: A New Era of Biotherapy”, Adv Biomed Res 2017 6:31
– Toscano M, De Grandi R, Pastorelli L, Vecchi M, Drago L, “A consumer’s guide for probiotics: 10 golden rules for a correct use”, Dig Liver Dis 2017, 49:1177–1184