L’insufficienza venosa cronica agli arti inferiori è una condizione, molto frequente nella popolazione generale, che consiste nella difficoltà da parte del sangue delle vene a risalire verso il cuore dopo essere giunto fino agli arti inferiori. I principali fattori di rischio sono:

  • età;
  • sovrappeso;
  • prolungata stazione eretta;
  • scarsa attività fisica.

Contribuiscono anche:

  • fumo di sigaretta;
  • assunzione di estroprogestinici (pillola anticoncezionale).

I nutraceutici utili per la salute delle vene

In ambito flebologico il settore nutraceutico si è da sempre avvalso del portafoglio di principi attivi offerti dalla fitoterapia. Le piante medicinali costituiscono infatti la maggior parte dell’offerta nutraceutica globale. Con questa applicazione troviamo, in mono-terapia o associati tra loro:

  • antociani da mirtillo nero (Vaccinium myrtillus);
  • triterpeni da centella (Centella asiatica);
  • cumarine da meliloto (Melilotus officinalis);
  • sapogenine da rusco (Ruscus aculeatus);
  • escina da ippocastano (Aesculus hippocastanum);
  • oligomeri procianidolici da semi d’uva (Vitis vinifera);
  • bromelina da ananas (Ananas comosus);
  • nattochinasi da soia (Glycine max).

Il prodotto più studiato è però la frazione flavonoica purificata micronizzata al dosaggio di 500 mg al giorno che, seppur di origine naturale, in Italia è registrato come farmaco.

Tutti questi estratti funzionano tanto più quanto più sono standardizzati, titolati nel principio attivo principale nonché dosati in modo adeguato.

Quanto deve durare la terapia per l’insufficienza venosa

Dal momento che l’invecchiamento della parete venosa è un processo cronico e degenerativo, l’integrazione con sostanze flebotrope è tanto più efficacie quanto più prolungata nel tempo. Nonostante ciò, ancora oggi è abitudine da parte di molti medici di suggerire trattamenti integrativi per cicli brevi, tipicamente 2 mesi 1 o 2 volte l’anno.

L’efficacia degli integratori flebotropi è tanto maggiore quanto più è precoce la loro assunzione rispetto al grado evolutivo della condizione venosa.


Fonti
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